I MIEI CAVALLI

Amare i cavalli significa imparare a entrare nel loro mondo di libertà, di sensazioni specialissime, di magie che potrebbero avverarsi...
Il mio primo cavallo fu SAVRAS. Mio padre, "appassionato di cavalli da sempre" mi regalò Savras per la promozione di terza media. Era un "quasi arabo" alla fine della carriera, paziente con me, ma... non troppo, come era sua natura. Con lui furono: scuola in campo, passeggiate nella brughiera in compagnia di amici che (allora non lo sapevo perchè ero una ragazzina) mi avrebbero accompagnato perlomeno nel ricordo per tutta la vita. Poi fu chiaro che per il mio cavallino era tempo di riposo, di pascoli verdi e... arrivò ESPADA.

 
  ESPADA era un cavallo meraviglioso ai miei occhi, ricordo che mi svegliavo nel cuore della notte per chiedermi se era proprio mio... Però fu un periodo breve perchè di lì a poco mi sposai e dovetti con rammarico rinuciare a lui.

Seguirono più di vent'anni di pausa, pensavo proprio che il discorso cavalli per me fosse chiuso. Avevo una famiglia, i cani, iniziai ad allevare, ero spesso in viaggio impegnata nelle esposizioni canine dove i miei Spitz collezionavano vittorie e campionati, mi sembrava già molto. Ma, quando la vita mi provò molto duramente lasciandomi sola, ripensai come in un sogno a quelle sensazioni dimenticate di libertà, di astrazione da tutto quanto mi circondava.
 

Forse solo nei cavalli avrei potuto trovare un pò di pace, sfidando me stessa a ricomiciare una parvenza di vita. Mi innamorai di BLACK BEAUTY. Quando la vidi per la prima volta, nera come l'ebano, con gli occhi che sembravano saette, mi domandai: "riuscirò a entrare nel suo mondo?". Con la disperazione di chi non ha nulla da perdere decisi di tentare. Furono sfide continue, momenti di felicità che non pensavo di provare più, e terrore di non essere al suo livello... Era vero purtroppo! E, quando con sommo dolore di chi colleziona sconfitte dovetti cederla, non volevo più sentire parlare di cavalli. Era un capitolo chiuso per me.


Lì entrò in gioco la mia cara amica Simonetta, solo per non discutere con lei accettai di provare GOLIA.
Golia, un enorme Mezzosangue Olandese Sauro, (quasi sette quintali) incuteva timore solo a guardarlo. Ma, con mio grande stupore riprovai invece quella sensazione di libertà, di fiducia, di astrazione totale che mi portava nel suo mondo...
E Golia dagli occhi leali, divenne il mio cavallo.
Con lui ci sono galoppate spensierate nei boschi, coccole a non finire nel box ed è successa una cosa bellissima: ho ricominciato ad amare la vita, tutte la persone e gli animali che mi sono compagni. Spero la mia favola con lui non abbia mai fine...

I cavalli sono animali meravigliosi, hanno grandi sentimenti, donano sempre il loro amore incondizionatamente, io ritengo un privilegio avere avuto così tanti e specialissimi compagni di vita, e li ringrazio per tutto l'affetto che mi hanno dato, che mi danno e mi daranno.
Nadya